Alcune citazioni...

Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccolo.

Ora avete torto.

Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
(J . Korczac)

DIECI MODI PER INSEGNARE AI BAMBINI A ODIARE LA LETTURA
(liberamente tratti dal decalogo di G. Rodari)
 
  1. Installare un apparecchio televisivo o computer in ogni stanza della casa (senza dimenticare la cucina e le camere da letto)
  2. Presentare il libri come alternativa ai fumetti
  3. Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più
  4. Programmare attività extrascolastiche per ogni giorno della settimana perché il bambino non corra il rischio di annoiarsi
  5. Non farsi mai veder leggere dai bambini
  6. Trasformare il libro in uno strumento di tortura (interrogando il bambino su quello che ha letto o riprendendolo severamente ogni volta che sbaglia a leggere una parola)
  7. Rifiutarsi di leggere al bambino
  8. Non offrire una scelta sufficiente di proposte di lettura
  9. Proibire assolutamente di leggere a letto
  10. Ordinare di leggere (“Il verbo leggere non sopporta l’'imperativo; come del resto anche i verbi amare e sognare” - D. Pennac)


LA SCUOLA CHE VORREI
E' imperfetta la scuola che vorrei,
con maestri che non sanno tutto
e con la scusa di insegnare
imparano cose nuove,
con bambini che si muovono
tra i banchi ed in cortile
in cerca della curiosità.
La scuola che vorrei non ha pareti
perché il vento vi porti profumi lontani,
non ha finestre perché le storie vadano lontano.
In questa scuola imperfetta
c’è una tipografia nell’'armadio
ed un osservatorio astronomico dentro una
scatola, c’è una falegnameria appesa alla parete ed
un teatro stabile in una valigia, c'è una fattoria di
dodici metri quadri dove cresce l’insalata e
spuntano i fiori.
Mancano i voti in questa scuola
imperfetta e non ci sono sussidiari e compiti a
casa. In questa scuola imperfetta di maestri
imperfetti e di imperfetti bambini sulla lavagna c'è
scritto: “Facendo si sbaglia e sbagliando s'impara”.

La scuola che vorrei è la scuola che faccio
Altrimenti i sogni che si sognano a fare?

Carlo Dal Lago


Non ci sono errori, solo lezioni
Nella mia carriera ho sbagliato più di 9000 tiri.
Ho perso almeno 300 partite.
Per 26 volte ho sbagliato il tiro a canestro che avrebbe deciso la partita.
In vita mia ho sbagliato un sacco di volte.
Ecco perché ho successo.


PERDERE TEMPO
LA LEZIONE DI UN'INSEGNANTE - perdere tempo è importante

Il 3° Circolo didattico di scuola materna in lingua italiana della provincia autonoma di Bolzano, diretto da Marisa Casassa, ha ben sintetizzato l’´idea che “perdere tempo è guadagnare tempo”, identificando alcune strategie educative di rallentamento.

PERDERE TEMPO AD ASCOLTARE - Vogliamo insegnare imparando ad ascoltare e raccogliendo la cultura e le emozioni di ogni bambino.

PERDERE TEMPO A PARLARE INSIEME - Vogliamo parlare con i bambini e non solo dei bambini senza preoccuparci di tagliare i tempi per essere sempre più produttivi.

PERDERE TEMPO NEL RISPETTO DI TUTTI - La vita di gruppo, la conoscenza reciproca e gli affetti nascono dall’´ascolto e dal rispetto dei tempi e dei ritmi di ognuno.

PERDERE TEMPO PER DARSI TEMPO - Ci piace seguire sentieri inesplorati, linee circolari, indirette, per scoprire e apprezzare le piccole cose.

PERDERE TEMPO PER CONDIVIDERE LE SCELTE - è importante organizzare a scuola, insieme ai bambini, zone di libertà, dove tutti possono sentire la responsabilità di ciò che hanno scelto.

PERDERE TEMPO PER GIOCARE - Il gioco libero permette ai bambini di esprimersi, di condividere le regole, di capire il mondo, di entrare in rapporto con gli altri.

PERDERE TEMPO A CAMMINARE - Passeggiare insieme ai bambini, muoversi a piedi, andare al ritmo dei nostri passi, aiuta a conoscerci di più e a vivere meglio in un territorio.

PERDERE TEMPO PER CRESCERE - Per prepararci al nostro futuro è necessario dare tutto il tempo e lo spazio al nostro presente.

PERDERE TEMPO PER GUADAGNARE TEMPO - Rallentare perché la velocità s´’impara nella lentezza.

In una società basata sul successo, sul guadagno e sul vincere, abbiamo mai riflettuto sull'’importanza e sul valore pedagogico del “perdere”? Perdere tempo, perdere una partita, perdere un treno, perdere un oggetto, perdere un appuntamento, perdere qualcuno, perdere e basta… perdere!


TROVA TEMPO

Trova tempo per giocare,
è il segreto dell'eterna giovinezza.

Trova tempo per pensare,
è la fonte della libertà.

Trova tempo per sognare,
è la strada delle idee.

Trova tempo per leggere,
è il fondamento della saggezza.

Trova tempo per l'amicizia,
è la strada della felicità.

Trova tempo per aiutare gli altri,
la giornata è troppo breve
per essere egoista.

Trova tempo per ridere,
è la musica dell'anima.
( Antica preghiera irlandese )


Manifesto dei diritti naturali di bambine e bambini
di Gianfranco Zavalloni

1. IL DIRITTO ALL'’OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2. IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3. IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori e riconoscere i profumi offerti dalla natura
4. IL DIRITTO AL DIALOGO
di essere ascoltato e poter prendere la parola interloquire e dialogare
5. IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco
6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
7. IL DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9. IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua
10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.


FRETTA


“Fare scuola è un po’ come vestire un bambino prima di uscire di casa: se abbiamo fretta lo vestiamo noi. Se non abbiamo fretta lasciamo che si vesta da solo.
Analogamente, se abbiamo fretta possiamo fargli imparare le cose a memoria, ma lui non impara le strutture interne e non le padroneggia.
Se non abbiamo fretta possiamo fargli costruire il sapere, e allora ne sarà padrone”.


FAVOLA ETIOPE

Una vecchia favola etiope racconta:
Una donna sposa un vedovo con un figlio ancora bambino, molto addolorato per la morte della sua mamma. La donna, commossa dalla pena del bambino, nel giorno del suo matrimonio promette a se stessa: “Sarò una buona mamma per lui, così il suo dolore avrà fine!”. E da quel giorno…


LA SCUOLA PUBBLICA
C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita, che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito.
L'’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. la scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza.
Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari.
Il dispari cominciava fuori.
Erri De Luca, “Il giorno prima della felicità”


Se
Se riesci a mantenere la calma
quando tutti attorno a te la stanno perdendo;
Se sai aver fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te…


LA MADRE SPECIALE

Vi è mai capitato di chiedervi come vengano scelte la madri di figli handicappati?
In qualche maniera riesco a raffigurarmi Dio che dà istruzioni agli angeli, che prendono nota in un registro gigantesco…


GENERALE, IL TUO CARRO ARMATO
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l'uomo fa di tutto.
L'uomo può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
 
Bertold Brecht


EPIGRAFE di Piero Calamandrei

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà…


STELLA MARINA

Camminando in riva al mare
un uomo vide in lontananza un giovane
che si chinava a raccogliere qualcosa sulla sabbia
e lo gettava nell’ acqua…..


IL SENSO DELLA VITA

Tempo fa, un uomo camminò sulla spiaggia in una notte di luna piena. …Pensò che se avesse avuto una macchina nuova sarebbe stato felice, se avesse avuto una grande casa sarebbe stato felice, se avesse avuto una donna perfetta sarebbe stato felice…


NELLA MOLTITUDINE

Sono quella che sono.
Un caso inconcepibile come ogni caso.
In fondo avrei potuto avere altri antenati;
e così avrei preso il volo da un altro nido;
così da sotto un altro tronco sarei strisciata fuori in squame…


I BAMBINI IMPARANO CIO' CHE VIVONO

 

«Se un bambino vive nella critica
impara a condannare,
se un bambino vive nell’ostilità
impara ad aggredire…,
se un bambino vive nell'ironia
impara a essere timido,
se un bambino vive nella vergogna
impara a sentirsi colpevole,
se un bambino vive nella tolleranza,
impara a essere paziente,
se un bambino vive nell'incoraggiamento
impara ad avere fiducia,
se un bambino vive nell'approvazione
impara ad accettarsi,
se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia
impara a trovare l'amore,nel mondo»
 
Dorotj Law Nolte

LODE DEL DUBBIO


Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste…


I VOSTRI FIGLI

 

I vostri figli non sono figli vostri:
sono i figli e le figlie
della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi ma non da voi.
Dimorano con voi e tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non le vostre idee,
perché essi hanno le loro idee.
Potete dare una casa al loro corpo
ma non alla loro anima,
perché la loro anima abita la casa dell'avvenire
che voi non potete visitare
nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo
ma non pretendete di renderli simili a voi,
perché la vita non torna indietro
ne può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive
i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio
sul sentiero dell'infinito
e vi tiene tesi con tutto il suo vigore
affinché le sue frecce
possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia
nelle mani dell'Arciere
poiché Egli ama in egual misura
e le frecce che volano
e l'arco che rimane saldo.
 
Gibran Kahlil Gibran


L'ANALFABETA POLITICO

Il peggiore analfabeta è l’'analfabeta politico.
Egli non sente, non parla, nè s’interessa
degli avvenimenti politici.

Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell'’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.

L'’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.

Non sa l'’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato, l’assaltante
e il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso, il corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.

 

Bertolt Brecht

SCUOLA E DEMOCRAZIA

Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

LA PARABOLA DELL'INSEGNANTE CHE SAPEVA VEDERE LONTANO

Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di fare una lista dei nomi degli altri studenti della classe lasciando un po' di spazio sotto ogni nome. Poi disse loro di pensare la cosa più bella che potevano dire su ciascuno e di scriverla. Ci volle tutto il resto dell'ora per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno consegnò il suo foglio

CHI BRUCIA I LIBRI
Non esiste una buona epoca per i libri: o sono perseguitati o si annuncia che la loro fine è vicina. Nessuna epoca ha risparmiato i libri. I memoricidi, i bibliocausti, i censori credono erroneamente che eliminandoli si possa, nello stesso modo, cancellare l’effetto che hanno esercitato sull’identità delle persone.